Cyber crimine, 77mila alert. Faro su terrorismo e spionaggio
Alle campagne di «disinformazione» attuate contro l’Occidente da collettivi hacker riconducibili a Russia, Cina e Corea del Nord ora si aggiungono le crescenti tensioni di matrice terroristica.
Piattaforme di comunicazione online, social network e chat di messaggistica istantanea, come Signal e Telegram, sono sempre più il vettore per veicolare fake news e propagande jihadiste, cui sono da aggiungere le campagne di finanziamento al terrorismo, sempre più “camuffate” da false raccolte fondi per beneficenza.
Come è emerso anche nella dichiarazione finale in occasione del vertice sull’agenda Nato 2030, saremo «chiamati ogni giorno di più a confrontarci con minacce cyber e ibride, comprese le campagne di disinformazione, e l’uso dannoso di tecnologie emergenti sempre più sofisticate, come l’intelligenza artificiale, per fini malevoli».
In Italia il fenomeno è sotto l’attenta analisi investigativa del Servizio di Polizia Postale e delle Comunicazione, come emerge dal rapporto sulle attività svolte nel 2023, diffuso oggi in occasione del 172° anniversario della fondazione della Polizia di Stato.
Disinformazione
Stando ai rapporti dell’intelligence europea, Mosca, in particolare, ha intensificato gli sforzi per manipolare le informazioni, diffondendole sulla rete allo scopo di veicolare l’opinione pubblica. Un fenomeno particolarmente preoccupante, che nell’ultimo periodo, ha fatto registrare una pericolosa impennata.
0