Un 2024 difficile ma dal grosso potenziale. Intel nei giorni scorsi ha annunciato i risultati finanziari del quarto trimestre e dell’intero 2024, mostrando segnali di ripresa dopo il trimestre precedente. Difficoltà che non hanno fermato gli investimenti del colosso, pronto a svolgere un ruolo di primo piano nel panorama dei semiconduttori, con un forte consolidamento delle innovazioni apportate dall’intelligenza artificiale. Il gruppo ha registrato una perdita di 126 milioni di dollari nel quarto trimestre, su un fatturato di 14,3 miliardi di dollari, con una crescita sull’anno. La co-Ceo, Michelle Johnston Holthaus, ha sottolineato l’importanza di una “Intel Foundry più competitiva” per il successo complessivo dell’azienda.

 “Quando penso alla nostra opportunità nel mondo IA” le sue parole “mi concentro sui problemi che i clienti stanno cercando di risolvere, in particolare sulla necessità di ridurre i costi e aumentare l’efficienza del calcolo”. Il riferimento, nemmeno così velato, è su quanto arriva dalla Cina in termini di soluzioni IA a costo ridotto per lo sviluppo, l’offerta e la fruizione.

  “Abbiamo visto cosa ha apportato l’entusiasmo generato da DeepSeek. Non esiste una soluzione valida per tutti. Come Intel, ci siamo fermati a guardare la nostra tabella di marcia per capire come sfruttare al meglio gli asset e le proprietà intellettuali già in possesso, in particolare nel catalogo di Intel Product Co” ha sottolineato Holthaus. Se di recente Intel aveva aperto le proprie fonderie anche a produttori di terze parti, ponendosi come alternativa ai leader asiatici e annunciato i primi accordi con grandi aziende, adesso punta a migliorare la redditività delle fabbriche, riducendo le perdite e aumentando la produzione di chip con litografia ultravioletta estrema. Un punto fermo sul percorso è quello di raggiungere il pareggio di bilancio di Intel Foundry entro la fine del 2027. Sfide e strategie nel mercato dell’IA Ma l’impegno di Intel va anche ai sistemi per i data center. La stessa Holthaus ha confermato che la società andrà oltre lo sviluppo del chip Falcon Shores, per concentrare le risorse su Jaguar Shores, una soluzione a livello di sistema su scala rack.

 L’obiettivo è offrire un “costo totale di proprietà più interessante” rispetto alla concorrenza, in particolare Nvidia. Serve una strategia specifica di semplificazione, che permetta di concentrarsi su tre categorie principali: client ed edge, data center tradizionale e data center per l’intelligenza artificiale. Bisogna generare valore differenziato e conquistare quote di mercato, combattendo per ogni “socket” in cui può essere utilizzato un chip proprietario. Gamma di prodotti ottimizzata per costi e benefici, evoluzione dell’offerta a livello di ecosistema e investimenti mirati. Il 2025 di Intel è iniziato nel migliore dei modi. 
   

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